Il pollo viene considerato un animale estremamente utile in fase di allevamento, soprattutto con la progressiva forma di problematiche che sta riscuotendo la carne rossa, quella bianca, che è prevalentemente quella legata al pollame. Il pollo in bianco è la soluzione spesso adottata come formula “benefica” e facile da digerire. Ma il pollo in bianco non è sempre la scelta migliore, secondo vari nutrizionisti.
Proviamo a scoprire il perchè analizzando alcuni fattori estremamente importanti, il pollo in bianco non è per molti la ricetta migliore o il tipo di preparazione più adatta.
Pollo in bianco, ecco perchè non è una buona idea consumarlo
La carne di pollame rientra nelle carni bianche, ossia tutte quelle tipologie di strutture di carne che sono scarse di mioglobina, una proteina che di fatto ha la funzione di ossigenare le parti della carne, in quella del pollo la colorazione è tendenzialmente bianca o chiara soprattutto a causa della scarsa presenza di questa proteina che invece abbonda nella carne bovina (la più popolare carne rossa) , che però ha diversi problemi a fronte di un consumo smodato.
La carne di pollo è generalmente considerabile povera di grassi essendo quasi tutti presenti nella pelle e facile da digerire, eppure la versione in bianco, ossia poco condita risulta essere, seppur non dannosa soprattutto rispetto ad altre varianti di carne, non la migliore soluzione: è scarsa di fibre e di alcune sostanze come i sali minerali. Per cui il metodo migliore per consumare il pollo non è “in bianco” che è la maniera migliore esclusivamente quando dobbiamo ristabilire l’ordine muscolare e la capacità dell’organismo di assumere proteine.
Il pollo in bianco essendo povero di fibre può essere anche un po’ difficile da digerire.
Il pollo, che è una notevole fonte di proteine e calorie piuttosto basse come percentuale, da il meglio in fase nutrizionale se cotto bollito (qualsiasi altra forma di cottura comunque preserva piuttosto bene le proprietà nutrizionali), andrebbe consumato assieme a verdure a foglia larga oppure con i legumi, meglio ancora se condito con un filo d’olio che aumenta la capacità digestiva e di “scomposizione” delle parti utili della carne in questione da parte del nostro organismo.
Numerosi studi sono stati compiuti sia sulla carne rossa che quella bianca, anche in funzione di scoperta di una proprietà negativa in ambito dei tumori: la carne bianca proprio per la sua maggiore capacità di essere “assorbita” dall’organismo umano risulta essere la scelta più ovvia ma esclusivamente in una dieta equilibrata.